Recensione del Gen. Maurizio Sulig
Vicecomandante della "Brigata Sassari" dal 2009 al 2014 e Senior Advisor del 207° Corpo d'Armata dell'Esercito Afghano.
http://www.conlabrigatasassari.sardinia.it/missionegrado.htm
Missione Grado is a 2015 Italian documentary film directed by Carlo Christian Spano. The film chronicles some military activities carried out by the Italian contingent in Herat and Bala Morghab, Afghanistan. The title of the movie is taken from a secret code assigned to a group of journalist, a name pronounced by a sergeant of the "San Marco" Battalion whose gaze is the protagonist of the first chapter. As seen through the sergeant eyes of the protagonist, we can absorb the very true feelings that will lead him on his return to be an enlightened person and overall all of his reality.
The film features nine chapters with an ink on paper aphorism design by the Iranian artist Roham Fayazi. These enchantingly crafted phrases embody an acute observation that confronts reality with the truth of each chapter. The film take us from, “Happiness consists in the mere waiting of itself”, a sharpshooter’s experiences and emotions while he stands guard on the roof of PRT in Herat. To, “In a land filed with blind men, the man with one eye is King”, a chapter dedicates to the Persistent Ground Surveillance Systems (GPSS). “The fruit of peace is always hanging on the tree of silence”, a chapter dedicated to the life in a Combat Out Post. Using different perspectives is a perfect storyteller mechanism which integrates context and tension of the life of these nine men. Within all wonders, this non-fictional film aims to not only grab the attention of a military audience. It rather appeals to captivate us with the beauty of each crescendo of testimonies of courageous soldiers in their outstanding mission.
“Missione Grado” è il “nome in codice” assegnato dal contingente italiano ad un gruppo di giornalisti in visita presso le installazioni italiane di Herat e Bala Morghab nel gennaio 2012.
Un nome in codice pronunciato da un Sergente del Battaglione San Marco, il cui sguardo è il protagonista del primo capitolo “Chi non sa comprendere uno sguardo non potrà capire lunghe spiegazioni”. Dagli occhi del Sottufficiale, infatti, dipende la sopravvivenza di molti colleghi, oltre che la propria, durante i tanti spostamenti da un punto A ad un punto B in cui egli controlla le infinite variabili per le strade di Herat. Attraverso il proprio sguardo il protagonista assorbe le sensazioni più vere che lo porteranno, al suo ritorno, ad essere una persona arricchita e soprattutto più consapevole.
“La felicità consiste nell’attesa della felicità” è il capitolo dedicato al PRT di Herat. Il Bersagliere Cristian Tugulu racconta la propria esperienza e le proprie emozioni e, attraverso la camera posta sul suo elmetto, viviamo i suoi “momenti” ed i suoi sguardi mentre si trova di guardia sul tetto del PRT.
“La rana non si ingozza mai di tutta l’acqua dello stagno in cui vive” è il capitolo dedicato alla logistica e, attraverso un volo sul Black Hawk statunitense, abbiamo una visione del territorio afgano che rimarrà per sempre nei ricordi di ogni soldato che ha prestato servizio in Afghanistan.
“Nel paese dei ciechi l’uomo con un solo occhio è il Re” è il capitolo dedicato al sistema di sorveglianza del terreno, il GPSS.
“Dai un dattero ad un povero e ne gusterai il vero sapore” è il capitolo dedicato ai medici ed alla loro attività di assistenza presso la FOB di Bala Morghab.
“Il povero è uno straniero in patria” è il capitolo dedicato al pattugliamento con il mezzo “Lince”. Le due visioni, lo sguardo da dentro il mezzo e lo sguardo in soggettiva del mitragliere in ralla, si susseguono nel tragitto tra la FOB di Bala Morghab e la COP Highlander.
“Il frutto della pace è appeso all’albero del silenzio” è il capitolo dedicato alla vita in un Combat Out Post. Un meccanismo perfetto in cui nove uomini si integrano perfettamente in un contesto dove la tensione e l’attesa diventano compagni quotidiani.
“L’essenziale è invisibile agli occhi” è il capitolo dedicato ai “sensori” dell’ Aeronautica Militare attraverso la preziosissima attività di controllo dall’alto.
“Se apri l’occhio del tuo cuore potrai vedere cose altrimenti invisibili”, infine, è il capitolo dedicato alle attività di perlustrazione e controllo attraverso l’utilizzo di strumentazione per la visione notturna.
Diviso in 9 capitoli per una durata di 83 minuti, il filmato pone la propria attenzione sulle attività svolte dal contingente italiano ad Herat e Bala Morghab da un punto di vista “soggettivo”.
Ogni capitolo inizia con un disegno “china su carta” dell’ artista iraniano Roham Fayazi ed un aforisma “universale” senza tempo.
Il cittadino “civile” è a conoscenza della presenza dei nostri soldati in Afghanistan, ma pochi sono consapevoli di quello che realmente “vedono e vivono” i nostri soldati nella loro quotidianità.
La mia intenzione, dunque, è stata quella di raccontare la loro attività in modo autentico e, pertanto, al fine di permettere allo spettatore comune di entrare per un momento limitato nei rumori e nelle visioni “soggettive” di questi uomini e vedere "con i loro occhi" le varie realtà con cui si devono confrontare ogni giorno e notte, ho adottato delle sequenze lunghe, perché un conflitto non ha pause e la tensione, coperta dal sorriso, risulta essere spesso l'unica costante.
Ogni capitolo contiene delle informazioni sottotitolate relative alla tecnologia impiegata in modo da rendere il prodotto comprensibile anche a favore di un pubblico non necessariamente competente da un punto di vista militare.
"MISSIONE GRADO"
IL DOCUFILM DEL REGISTA CARLO CHRISTIAN SPANO CHE RACCONTA I NOSTRI SASSARINI SOTTO L'INCREDIBILE CIELO AFGHANO di Maurizio Sulig
UN SINCERO E ONESTO OMAGGIO A PERSONE NORMALI CHE FANNO COSE CHE POI TANTO NORMALI NON SONO, IN CONTESTI ANCORA MENO NORMALI, E A UNA TERRA BELLISSIMA E CRUDELE
Avendo passato, sia pure in due rate, un po piú di un anno della mia vita fra Herat, Bala Murghab, Farah, Bala Baluk, Qal-Ye-Naw e altre amene localitá, sono naturalmente incuriosito da film e reportage sull’argomento, e ne ho visti molti.
Ma questo “Missione Grado” è quello che veramente mi ha toccato, è quello che davvero mi ha fatto rivivere i momenti, le sensazioni, i pensieri di quei giorni passati laggiú, da Vice Comandante del Regional Command West prima e da Senior Advisor del 207° Corpo d’Armata dell’Esercito Afghano dopo.
Il film documentario di Carlo Christian Spano è riuscito a farmi rivivere l’arrivo in un mondo color ocra, dove una polvere fina come il talco ti si infila in posti della tua anatomia che non immaginavi nemmeno ci potessero essere. Mi ha riportato a Bala Mourghab, il Castello sul Murghab, che sembrava la Missione di El Alamo, al ponte sul fiume che ogni volta che ci passavi non potevi fare a meno di domandarti cosa fosse a tenerlo in piedi, a quelle strane brulle colline coniche, alla COP Highlander, tanto duramente contesa nell’inverno del 2009, ed agli altri avamposti della bolla di sicurezza faticosamente stabilita e tenacemente allargata, giorno dopo giorno, con un’azione fatta di dialogo e comprensione, ma anche di fermezza, di capacità di far capire che non si stava scherzando.
Nei minuti che scorrono vengono portati in casa i vecchi senza tempo, Bism'illah Ul Rahman Ul Rahim, dritti come spade o piegati in due dall'artrite, che sembrano Patriarchi dell'Antico Testamento, finché non suona la suoneria dell'ultimo successo di Bollywood e uno di loro comincia un dialogo a raffica di suoni aspirati e scatarranti in pashto...e i nostri Soldati, Soldati veri, uomini e donne, che escono ogni mattina, o ogni sera. Gesti sicuri, concentrati, facce barbute, serie, occhi attenti, e poi quella volta che la situazione si fa scottante e per 5 minuti che sembrano eterni tutto è un casino, una volta di più scopri che quello che tiene insieme tutti e resta calmo e sa cosa fare quasi mai è quello coi muscoli pompati e pieno di tatuaggi, bensì quello taciturno, poco appariscente, quello che prima di parlare ce ne vuole. E vale la pena di rilevare come fra i Soldati intervistati non ci sia nessuno che si atteggi a dispensatore di storie di eroiche gesta, ancorché in almeno due o tre casi (il fante alla COP Highlander, il pilota di A 129, il Maresciallo anche lui alla COP) si capisca chiaramente che i loro momenti “caldi” li hanno passati.
Una cosa che mi ha colpito, e che non mancherà di colpire chi per quei posti ci è passato, e non si è fermato alla relativa civiltà di Camp Arena, è come quasi tutti dicano che, fra i ricordi più “forti” che si porteranno dietro, c’è il cielo. Ascoltandoli, ti ritorna in mente quel cielo nero, profondo, che copre un mondo impolverato e cencioso con un manto di velluto, con così tante stelle, tante, così tante, così vicine e così diverse, il Gran carro così basso sull’orizzonte e Orione fuori posto e Cassiopea che quasi non la vedi e hai difficoltà a trovare la Stella Polare , quei momenti in cui in compagnia solo del cielo così eterno e diverso e del silenzio e del vento che continua a soffiare ti vien voglia di sdraiarti per terra e farti piovere addosso quei milioni di stelle....
Ma il grande merito di questo bel documentario è quello di essere un raro prodotto libero dagli stucchevoli cliché ai quali siamo ormai assuefatti: quello della foto di propaganda, bella lucida con la mimetica stirata e la sciarpina a rete, quello delle povere anime tremebonde alla disperata ricerca dei soldi per pagare il mutuo o quello non meno fastidioso del “tutti eroi a prescindere” (ovviamente giovani e belli), per citare solo i più rappresentativi. Il regista Spano riesce a trasmettere come il nostro eroe abbia un cerchio alla testa che pulsa dietro gli occhi ed il collo sia irrigidito a causa del peso dell’elmetto. Ti passa che la rallista a sera stringerà i denti per il mal di reni causato dall’effetto combinato del peso del giubbotto anti proiettile, del controllare la ralla con la schiena e degli scossoni del lince, la bocca permanentemente impastata del sapore del cloro misto ad acqua con cui si è lavata i denti, la pelle scartavetrata dalla sabbia e gli occhi rossi a furia di controllare il suo settore, sole vento visore I/R giorno o notte fa lo stesso. Ti fa sentire che l’uno e l’altra, e i loro Comandanti come loro, puzzano di calze infeltrite e di indumenti male asciugati, con un filo di odore di Lasonil perché scendendo dal Lince i 90 kili della porta sono andati ad incontrare il ginocchio.
Quindi, detto da uno che ci è stato e non a inventariare moduli: se qualcuno è davvero interessato ad avere una sensazione di cosa sia stata la missione in Afghanistan, quella vera, sul terreno, cosa sia stata per i Soldati che l’hanno vissuta, senza pregiudiziali ideologiche, allora questo sincero ed onesto omaggio a persone normali, che fanno cose che poi tanto normali non sono in contesti ancora meno normali, ed a una terra bellissima e crudele, merita di essere visto.
MAURIZIO SULIG
FESTIVAL HISTORY:
Milano International Film Festival 2015, Italy🇮🇹
Nomination “Best Documentary” and “Best Editing”
I Filmmaker International Film Festival - Marbella 2015, Spain🇪🇸
“Special Mention”
Los Angeles Cine Fest, USA🇺🇸
“Official Selection”
Miami Independent Film Festival, USA🇺🇸
“Official Selection”
Hollywood Sky Film Festival, USA🇺🇸
“Best Documentary”
Hollywood International Moving Pictures Film Festival, USA🇺🇸
Winner “Documentary Feature” November Edition
12Months Film Festival, Romania🇷🇴
Winner “Best Documentary Feature” November Edition
DOFIFF 2016 Depth of Field International Film Festival, USA🇺🇸
Award of "Excellence" Content/Message Delivery and "Exceptional Merit" Documentary Feature
UK International Veterans’ Film Festival, UK🇬🇧
“Official Selection"
Los Angeles Urban Film Festival, USA🇺🇸
“Official Selection"
Spotlight Film Awards, USA🇺🇸
"Silver Award Winner"
Hollywood International Independent Documentary Awards, USA🇺🇸
"Winner" Documentary Feature Foreign
TheModCon London Film Festival, UK🇬🇧
“Best Foreign Documentary" Nominee
The Impact DOCS Awards, USA🇺🇸
Winner "Award of Excellence"
Magwill International Film Festival, USA🇺🇸
“Best Documentary Film" Grant Award
Headline International Film Festival, USA🇺🇸
"Award of Merit”
Singapore World International Film Festival, Singapore🇸🇬
“Official Selection”
North American Film Awards (NAFA), USA🇺🇸
“Nomination“
Coral Coast Film Festival, Italy🇮🇹
“Official Selection”
New York Film Week, USA🇺🇸
“Official Selection”
The Indie Fest Film Awards, USA🇺🇸
Winner "Award of Merit - Special Mention"
Wolves Independent International Film Awards, Lithuania🇱🇹
“Official Selection”
iHolly The Next Generation Indipendent Film Festival, USA🇺🇸
“Official Selection”
International Independent Film Awards IIFA, USA🇺🇸
Winner "Platinum Award"
FAME'US International Film Festival, USA🇺🇸
Winner "Silver Award"
Accolade Global Film Competition, USA🇺🇸
Winner "Award of Excellence"
GOLDEN CAMERA, Kazakistan🇰🇿
“Official Selection”
TORONTO Film Week, Canada🇨🇦
“Official Selection”
Hollywood Verge Film Awards, USA🇺🇸
Winner “Best Documentary Feature - International ”
Star Doc Film Festival, USA🇺🇸
Winner "Best Military Documentary”
The Monkey Bread Tree Film Awards, UK🇬🇧
“Official Selection”
Hollywood Cosmopolitan Independant Film Awards, USA🇺🇸
“Official Selection”
Indie Hype, Australia🇦🇺
“Best Documentary” Nominee
Near Nazareth Festival, Israel🇮🇱
“Official Selection”
EURO FEST European International Film Festival, Russia🇷🇺
“Official Selection”
Amarcord Arthouse Television & Video Fest, USA🇺🇸
“Official Selection” Finalist
Ekurhuleni International Film Festival, South Africa🇿🇦
“Official Selection”
Barcelona Film Festival, Spain🇪🇸
Special Jury Prize Documentary
OIFF International Open Film Festival, Bangladesh🇧🇩
Semifinalist
Toronto World International Film Festival, Canada🇨🇦
“Official Selection”
Swedish International Film Festival True, Sweden🇸🇪
“Official Selection”
TrueDoc Documentary Festival, Ukraina 🇺🇦
“Official Selection”
The World's Independent Film Festival San Francisco, USA🇺🇸
“Official Selection”
Hudson Valley International Film Festival, USA🇺🇸
“Best Documentary Feature” Foreign
Hong Kong World International Film Festival, China🇨🇳
“Official Selection”
VeteransFilm Festival, Australia🇦🇺
“Official Selection”
Tryon International Film Festival, USA🇺🇸
“Official Selection”
Laughlin International Film Festival, USA🇺🇸
“Best International Documentary”
Great Lakes International Film Festival, USA🇺🇸
“Official Selection”
Royal Starr Film Festival, USA🇺🇸
“Official Selection”
Meliorist International Film Festival, India🇮🇳
“Official Selection”
Yosemite International Film Festival, USA🇺🇸
“Best Foreign Feature"
Oregon International Film Awards, USA🇺🇸
"Grand Jury Award"
Films Infest, Spain🇪🇸
“Official Selection”
Accolade Global Film Competition, USA🇺🇸
"Outstanding Achievement" for Humanitarian Award 2016
http://www.miff.it/pdf/CS_MIFF_6apr2015.pdf
http://www.miffawards.com/awards/movie.php?mid=184&lang=it
http://www.sardiniafilmfestival.it/luoghi-e-date/villanova-monteleone/programma-villanova-2015/
http://lacinefest.weebly.com/feature-doc-1-102015.html
https://www.facebook.com/lacinefest
http://www.conlabrigatasassari.sardinia.it/eventi.htm
http://ifilmmakerinternationalfilmfestival.webstarts.com/special_mentions_2015.html
http://www.himpff.com/winners-november.html
http://12mff.com/12mff-winners/november/
http://dofiff.com/frameindex.htm
http://www.lauff.tv/#!2015-selected/c1dwj
http://www.spotlightdocawards.com/awards.html
http://www.hiida.com/2015-winners.html
http://www.magwillchallenge.com/
http://theindiefest.com/past-winners/award-of-merit-january-2016/
http://www.iifilmawards.com/Platinum_Award.html
http://fameusmagazine.com/blog/2016/03/07/fiff_spring2016_winners.
http://www.stardocfestival.com/
http://www.indiehype.net/#!Nominees-for-Best-Documentary-2016/cvk5/57503c830cf2316791475652
https://barcelonafilmfestival.com/awards-and-prizes-barcelona-film-festival/2016-winners
http://accoladecompetition.org/humanitarian-award/humanitarian-award-winners-2016/
http://gradomission.royalstarr.org/
http://themonkeybreadtree.com/winter-2016-nominations-and-winners/
GRADO MISSION ON FB